lunedì 24 novembre 2008

L'onore delle armi

Abbiamo condiviso un lungo tratto di strada, insieme. A volte su sponde opposte, a volte come se fossimo una cosa sola.
Credo succeda a tutti.
Credo che non ci siano, nè ci siano mai state vite perfette.
Un giorno ho sparato, e ho creduto di farlo per difendermi. Tu hai risposto allontanandoti.
Mi sono allontanato anch'io, e tu mi hai inseguito per chiedermi di smettere di spararti. Ed io ho ripreso a farlo.

Ma ti sparavo senza colpirti veramente. Non colpivo le tue parti vitali. Ti sfioravo, facendoti sanguinare quanto bastava. Quanto bastava alla mia anima ferita dalle pietre del tuo muro contro il quale mi sono schiantato mille e mille volte.
Ed un giorno, freddo ma assolato, mi hai sparato al cuore.
Ora vivo per miracolo, e ho ripreso la marcia. E l'ho ripresa lontano da te, dai ricordi e dai silenzi pieni di attesa.
Ho perso. Sono stato sconfitto. Sono un perdente. Ma una cosa, almeno, me la devi.

7 commenti:

  1. Seguire un blog dall'inizio è un'esperienza interessante.
    Mi chiedevo su che binari intendessi seguire la metafora bellica. L'amore è un campo di battaglia di quelli tosti.
    Bel pezzo.

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  2. Post ricco di spunti ... complimenti! :-)

    A presto! ;-)

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  3. L'Amore p uno stillicidio (anche)

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  4. Anche a me, un giorno lontano, hanno sparato al cuore. Ed è stato da lì che ho cominciato a crescere ed a diventare non solo più forte, ma anche una persona migliore.
    Chi mi ha sparato, invece, adesso non è felice. E non per causa mia: ci pensa la vita.
    Tu vai avanti senza guardarti indietro. Buon cammino!

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