venerdì 21 novembre 2008

In nome dell'amore?

Non un inno alle guerre, alle devastazioni, agli orrori che il genere umano può concepire e portare a termine con precisione chirurgica.
Questo weblog postula e pratica il pacifismo più convinto.
Tuttavia la vita in sè spesso è guerra, comportando una serie spaventosa di cattiverie gratuite, soprusi, violenze fisiche e morali. Niente che possa lasciare l'essere umano indifferente, magari a subire senza battere ciglio.
Questo weblog è pacifista ma non è zen.
Personalmente abbiamo subito un danno morale, quanto voluto veramente non sappiamo, ma le conseguenze sono state pesanti.
In nome dell'amore si commettono delitti efferati: bene che vada, imperdonabili superficialità.
D'altronde come non pensare che il colonnello Paul Tibbets "chiamò" (più o meno come si chiama un figlio, cioè un little boy) Enola Gay il bombardiere che avrebbe raso al suolo Hiroshima? Enola Gay, come sua madre.

5 commenti:

  1. Auguri caro. Piacere di essere il primo firmatario.
    Guarda che il mondo dei blog è duro, non pensare sia cosa da femminucce... :D

    Buona permanenza in blogspot.

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  2. Bene arrivato, B-29.
    Come scrive Octuagenario, questo è un farwest, ma non necessariamente bisogna estrarre le pistole a tamburo. ;)

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  3. Eccomi!!
    Intanto esprimo il mio benvenuto in blogspot, poi in bocca al lupo! :-)

    Grazie del passaggio da me. :-)

    A presto! :-)

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  4. Sono contento di lasciare il testimone a qualcuno che ha qualcosa da dire e da salvare su un diario virtuale. I miei migliori auguri, buona permanenza.
    Ed Kemper

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  5. Beh, io sono un pacifista convinto ma questo non esclude che, in caso di maleducazione, in un "uno contro uno" equilibrato, una bella "sfracanata di mazzate" non sia utile...


    Ciaooooo e benvenuto nella blogosfera :)

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